Ambrosoli, lettera autografa firmata, 1889

Solone Ambrosoli (1851-1906), lettera autografa firmata, carta int. Gabinetto Numismatico di Brera, Milano 6 luglio 1889, p. 1 scritta al recto e al verso, cm 21.

Nella missiva l’illustre numismatico Solone Ambrosoli comunica di non voler pubblicare sulla Rivista italiana di numismatica uno studio del numismatico Amilcare Ancona (1839-1890) sulle medaglie garibaldine. Il lavoro dell’Ancona “entra nella politica militante, in modo se anche indubbiamente generoso, affatto incompatibile coll’indirizzo e colle esigenze di un periodico scientifico. Ciò non toglie menomamente che la descrizione delle medaglie garibaldine possa figurare più tardi nella Rivista, sotto una forma oggettiva, vale a dire conservando soltanto, per l’appunto, la parte descrittiva, e rifacendo di sana pianta il cappello, che è la parte discordante coll’intonazione della Rivista”.

Di grande interesse. Ottimo stato.

N40-589

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Solone Ambrosoli (1851-1906). Nato a Como l’8 ottobre 1851, fu un uomo di profonda e vasta cultura, un abile scrittore, come vediamo in tutta la sua copiosa produzione di testi scientifici e numismatici, ma fu anche un divulgatore, un traduttore, un letterato e un poeta. Tutti concordano nel descriverlo come un uomo buono e gentile, un modello di cittadino e di scienziato. La sua famiglia, benestante, ebbe un ruolo fondamentale nella sua educazione e nei suoi studi: l’avo paterno Francesco Ambrosoli era un noto letterato e filologo.

Solone Ambrosoli frequentò diverse università italiane e si laureò a Parma nel 1878. Iniziò come collezionista tanto è vero che la sua prima pubblicazione, del 1878, era riferita alle sue monete: Zecche italiane rappresentate nella raccolta numismatica di Solone Ambrosoli, studente in Leggi, l’opera venne pubblicata in seconda edizione nel 1881 in centocinquanta esemplari numerati con otto tavole fotografiche. Nel 1878 venne chiamato a far parte della Commissione incaricata di riordinare il Museo di Como. Nel 1878 Solone Ambrosoli scrisse la sua prima opera poetica, intitolata Partendo da New York, che prende spunto dal viaggio da lui compiuto negli Stati Uniti nel 1873. Le prime poesie da lui composte confluiscono nelle raccolte Poesie del 1880, Versioni poetiche dalle lingue del Nord e poesie originali del 1881 e Poesie originali e tradotte edita nel 1882, tutte stampate presso la tipografia Carlo Franchi di Como. Solone Ambrosoli si dedica soprattutto agli autori scandinavi, ma affronta anche altri poeti come il francese Xavier Marmier, l’americano H.W. Longfellow, oppure i tedeschi Adalbert von Chamisso, Nokolaus Lenau e Heinrich Heine. Le sue scelte si indirizzano sempre verso poeti romantici affini al suo modo di sentire, che trattano le tematiche a lui care. I versi ci parlano di amore, morte, natura, bellezza, impegno politico e sociale. Nel 1893 l’Ambrosoli sperimentò un nuovo modo di rapportarsi con la poesia e pubblicò una traduzione di Bjarni Thòrarensen, uno dei più rappresentativi poeti islandesi del XIX secolo, che si differenzia dalle precedenti perché viene realizzata in prosa e perché accompagnata da commenti di critica letteraria ad opera del nostro numismatico.

Solone Ambrosoli si dedicò anche ad opere di diverso genere, che trovano ispirazione nei suoi numerosi viaggi come la relazione indirizzata al R. Ministero della Pubblica Istruzione, Divisione di Arte Antica, in cui descrive con cura le principali caratteristiche di tutte le famose località toccate dal suo viaggio a Atene e Costantinopoli nel 1892, segnalando le attrattive culturali, i musei, i monumenti, le bellezze artistiche e naturalistiche. Un occhio di riguardo è rivolto alle collezioni numismatiche sia pubbliche sia private che riesce a visitare personalmente. Realizzò anche una interessante guida della città di Atene, pubblicata nel 1901 tra i Manuali Hoepli. Anche in questo caso appare evidente la volontà dell’Ambrosoli di acculturare un pubblico il più vasto possibile, di utilizzare un linguaggio semplice e accattivante, ma di essere anche di utilità per gli studiosi, fornendo un accurato repertorio bibliografico. Questa sua predisposizione alla raccolta bibliografica diede origine a due saggi. Il primo è dedicato alla Gaeta, località lariana nei pressi di Acquaseria, dove acquistò una villa in cui probabilmente passava le vacanze estive. Vediamo riflessi in questa scelta due aspetti della personalità di Solone Ambrosoli: l’amore per il Lario e la predilezione per i temi minori, umili, che però meritano di essere valorizzati e approfonditi. Il saggio consiste in una minuziosa raccolta di tutti i passi di libri, della cartografia e dei testi in cui si parla della località. L’altra sua opera bibliografica ha come oggetto la figura di Giangiacomo de Medici, limitata al decennio 1523-1532 in cui fu castellano di Musso e riattivò la zecca locale. Nell’anno 1881 l’Ambrosoli fondò a Como la Gazzetta Numismatica: periodico a cadenza mensile, di costo contenuto, sul quale pubblicò gli studi realizzati dal 1881 al 1886, e chiamò a collaborare i migliori numismatici dell’epoca. L’anno successivo raddoppia la frequenza con 24 numeri e il costo dell’abbonamento sale a dieci lire. Nel 1883, terzo anno di pubblicazione, la Gazzetta Numismatica torna ai 12 numeri portando le pagine da quattro a otto; talvolta vengono pubblicati due numeri in una volta sola; con il raddoppio delle pagine diventa possibile pubblicare articoli di maggior impegno. Tra i collaboratori troviamo nomi famosi: i fratelli Gnecchi, Costantino Luppi, Emilio Motta, Damiano Muoni, Girolamo e Umberto Rossi, Giuseppe Ruggero, Carlo Francesco Trachsel.

Nella evoluzione della Gazzetta Numismatica tra il 1881 e il 1887 si nota l’incremento dell’uso delle fotografie e dei disegni, diventa una rivista in linea con il progresso dell’epoca, e l’attenzione ai documenti che sempre più spesso corredano i testi degli articoli relativi alle zecche. L’interesse della Gazzetta Numismatica era principalmente rivolto alla numismatica italiana; Solone Ambrosoli fu un antesignano nello studio delle zecche italiane; le sue iniziative sono antecedenti all’intenzione di Vittorio Emanuele III di realizzare il Corpus, iniziativa che attirò evidentemente l’interesse di molti numismatici sulle monete italiane medioevali e moderne stante l’importanza del promotore: Principe ereditario e poi Re d’Italia. Molti studi relativi alle zecche minori italiane, pubblicati sulla Gazzetta Numismatica, sono tuttora alla base delle nostre attuali conoscenze. Nel 1887 l’Ambrosoli pose termine alla sua iniziativa editoriale sospendendo la pubblicazione della Gazzetta Numismatica, che aveva sempre diretto, in quanto unitamente a altri studiosi e appassionati collezionisti, fondò la Rivista Italiana di Numismatica, il cui primo numero venne pubblicato nel 1888 e di cui Solone Ambrosoli fu il primo direttore. Tuttora la RIN reca sul frontespizio la dicitura “Fondata da Solone Ambrosoli nel 1888”. Per favorire il coinvolgimento nella nuova testata dei più eminenti numismatici e per facilitarne la diffusione cessarono di essere pubblicati i due periodici numismatici che in quel momento esistevano in Italia: la Gazzetta Numismatica diretta da Solone Ambrosoli pubblicata a Como e il Bullettino di Numismatica e Sfragistica per la storia d’Italia fondato nel 1882, diretto congiuntamente da Ortensio Vitalini e dal canonico Milziade Santoni, pubblicato a Camerino.

La nuova pubblicazione inserisce, sul finire del XIX secolo, la Numismatica italiana nel contesto europeo. La RIN giunge quando alcune consorelle esistevano già da 50 anni, come la Revue Numismatique, francese, dal 1836, il Numismatic Chronicle, inglese, dal 1838 (prima dal 1836 Numismatic Journal), la Revue Belge de Numismatique dal 1842, tuttavia in largo anticipo rispetto ad altre numerose iniziative sorte in paesi europei o extraeuropei. Fin dall’inizio la rivista presenta tavole fotografiche che illustrano monete ma riproducono anche documenti come quelli della zecca di Correggio; tavole che anche oggi, a distanza di più di un secolo, possiamo definire belle. Solone Ambrosoli, nella “Prefazione” al primo fascicolo della RIN, espone dettagliatamente gli obiettivi della nuova rivista: “… Pubblicazione periodica, la quale accomuni i risultati delle indagini, faccia conoscere le nuove scoperte, dia notizia degli scritti disseminati in opere d’altro argomento o di difficile accesso”. Solone Ambrosoli diresse la RIN per due anni, dal 1888 al 1889, durante i quali furono gettate le basi di tutta l’attività futura; la RIN si apre a tutti gli aspetti della numismatica antica, medioevale e moderna, con una particolare attenzione alle medaglie, non solo del glorioso passato rinascimentale e barocco, ma anche a quelle più recenti delle guerre risorgimentali e alle moderne. Solone Ambrosoli rimane nel Consiglio di Redazione e collabora inviando articoli, descrizioni di ripostigli e rinvenimenti di monete e recensioni, sempre con particolare attenzione alle monete medioevali e moderne. La direzione della RIN venne assunta subito dopo dai fratelli Gnecchi e nel 1892, quando fu costituita la Società Numismatica Italiana, Solone Ambrosoli era tra i 42 soci fondatori e fu elettoConsigliere. Occorre ricordare che la SNI venne costituita in primis per garantire un assetto definitivo e una vita meglio assicurata alla Rivista Italiana di Numismatica.

Quali furono gli impegni che spinsero Solone Ambrosoli ad abbandonare la direzione della RIN? Solone Ambrosoli era stato nominato, con decreto del 25 luglio 1887, conservatore del Gabinetto Numismatico di Brera subentrando così a Bernardino Biondelli morto l’11 luglio 1886. In quell’occasione l’Ambrosoli donò generosamente al Civico Museo di Como la sua collezione di monete composta da circa 1800 monete straniere e con 1000 monete italiane rappresentanti 200 zecche. Solone Ambrosoli, nella qualità di conservatore delle raccolte numismatiche venne posto alle dirette dipendenze del direttore della pinacoteca di Brera per cui non disponendo di autonomia amministrativa e di risorse finanziarie, non poté occuparsi di acquisti numismatici importanti né poteva da solo accingersi alla definitiva redazione del catalogo generale del medagliere; egli esplicò quasi tutta la sua attività come numismatico studioso per proprio conto e come docente.

Nel 1891 aveva ottenuto per titoli la libera docenza in Numismatica presso la R. Accademia Scientifico-letteraria in Milano e nel 1893 tenne un corso libero di lezioni che dovette interrompere, essendo stato inviato in missione a Catanzaro per redigere il Catalogo di quel Museo, pubblicato in due parti nel 1894. La prolusione del suo corso di numismatica dal titolo Della numismatica come scienza autonoma, letta il 25 gennaio 1893, fu pubblicata sulla RIN, Vol. VI (1893), pp. 21-35. Nel primo anno del nuovo secolo giunse al medagliere di Brera Serafino Ricci, per coadiuvare il lavoro di Solone Ambrosoli, diventato nel frattempo direttore.

Nel 1905 si presentarono le prime difficoltà per Solone Ambrosoli che difatti per motivi di salute domandò l’aspettativa. L’attività scientifica di Solone Ambrosoli si rivolse prevalentemente alla numismatica medioevale; pubblicò inizialmente sulla “sua” Gazzetta Numismatica e poi sistematicamente per 18 anni sulla RIN. Pubblicò numerosi ripostigli, raccolse la bibliografia di diverse zecche, illustrò e interpretò tante monete inedite e sconosciute, rettificando vecchi errori pubblicati e poi ripetuti. La sua attività fu più intensa però nel campo della divulgazione, ricordiamo i suoi manuali: Manuale di numismatica, Milano Hoepli 1891, con una seconda edizione nel 1903 e una terza edizione nel 1904. Il manuale venne poi ripreso da Francesco Gnecchi ed arrivò nel 1922 alla sesta edizione; edizione che è stata ripubblicata anastaticamente nel 1975 dall’Istituto Editoriale Cisalpino-Gogliardica di Milano. Manuale Hoepli delle Monete greche, Milano 1899 ripreso da Serafino Ricci con una seconda edizione nel 1917; anche questa edizione è stata ripubblicata anastaticamente nel 1979 dall’Istituto Editoriale Cisalpino-Gogliardica.

Sempre tra i manuali Hoepli, Atlantino di Monete papali moderne, a sussidio del Cinagli, Milano 1905 e l’Atlante numismatico moderno, Milano 1906. L’Ambrosoli partecipò al Congresso Internazionale di Scienze Storiche in Roma il 4 aprile 1903, presentando una comunicazione, pubblicata negli Atti, A proposito delle così dette “restituzioni” di Gallieno o di Filippo, in cui identificava un nuovo imperatore oggetto di restituzione monetaria: Traiano Decio.

Solone Ambrosoli è ricordato da Serafino Ricci, che ben lo conosceva, come una persona che non amava l’insegnamento: forse non credeva alla sua efficacia per la diffusione della numismatica e preferì quindi dedicarsi alla realizzazione di manuali, che riteneva più validi, oppure la sua timidezza e la sua innata contrarietà a presentarsi in pubblico lo indussero a privilegiare il lavoro di ricerca e l’attività editoriale. Ricci lo ricorda come una persona disponibile, gentile, premuroso verso tutti quelli che gli domandavano un consiglio, che lo consultavano su questioni scientifiche e che per qualsiasi motivo ricorrevano a lui: non sapeva dire di no a nessuno; con grande scrupolo lavorava dalla mattina alla sera nel “suo” museo senza un attimo di sosta anche a scapito della propria salute.

Solone Ambrosoli muore a Milano, il 27 settembre 1906 e gli succede nella direzione del Museo Numismatico di Brera il prof. Serafino Ricci. Subito la Direzione del Museo intese onorare l’illustre direttore defunto con un monumento e con scritti di numismatica; ciò fu realizzato in occasione del primo centenario del Museo nel maggio del 1908. La cerimonia si svolse il 10 maggio nella grande sala Maria Teresa al Palazzo di Brera, Vittorio Emanuele III, nella sua duplice qualità di Re d’Italia e di Presidente della Società Numismatica Italiana, era rappresentato ufficialmente dal Prefetto di Milano. Erano altresì rappresentate tutte le autorità politiche e cittadine ed erano presenti altre personalità: senatori, deputati, numismatici, tra i famigliari erano presenti la vedova e il fratello dello scomparso On. Dott. Francesco Ambrosoli. Nella sala era stato posto il busto in bronzo di Solone Ambrosoli opera dello scultore prof. Antonio Ricci. Il Comitato organizzatore fece coniare in suo onore una medaglia su modello di Egidio Boninsegna, incisa da Angelo Cappuccio e realizzata nello Stabilimento Johnson. La medaglia coniata in argento e in bronzo reca al diritto il busto di Solone Ambrosoli e al rovescio, in quindici righe, la scritta: A RICORDO / DI / SOLONE AMBROSOLI / DELLE DISCIPLINE NUMISMATICHE / DOTTO INVESTIGATORE / DIVULGATORE GENIALE / CONSERVATORE DEL GABINETTO / NUMISMATICO DI BRERA / DAL 1887 AL 1906 / LA DIREZIONE DEL MEDAGLIERE / LA SOCIETA’ NUMISMATICA ITALIANA / AMMIRATORI E COLLEGHI / NEL CENTENARIO DEL MUSEO / DEDICANO / 10 MAGGIO 1908. La commemorazione vide gli interventi di Francesco Gnecchi per ricordare il centenario del Museo Numismatico e di Serafino Ricci per commemorare la figura di Solone Ambrosoli. In contemporanea furono pubblicati, sempre in onore di Solone Ambrosoli, i primi due fascicoli della RIN 1908, riuniti in un solo volume di pagine 342, che aperto dagli interventi del Ricci sull’opera numismatica dell’Ambrosoli e di Francesco Gnecchi sul centenario del Gabinetto Numismatico di Brera, contengono altri 33 interventi di numismatici: tra gli italiani, Cunietti-Cunietti, Giuseppe Ruggero, Ortensio Vitalini, Ercole Gnecchi, Giuseppe Castellani, Giovanni Dattari, Nicolò Papadololi, Lodovico Laffranchi, Edoardo Martinori, Vincenzo Dessì, e, tra gli stranieri, Emilio Motta, Ernest Babelon, Alphonse de Witte, Arnold Luschin von Ebengreuth, Paul Bordeaux, Adrien Blanchet, Max Bahrfeldt, Jean N. Svoronos. L’importanza delle firme sono la testimonianza dei rapporti e della stima che legavano Solone Ambrosoli al mondo numismatico italiano ed europeo.

Amilcare Ancona (1839-1890). Nacque a Rovigo, combattè nelle campagne del 1859. Addetto al Ministero dell’Istruzione pubblica (1860), poi alla Direzione dell’Istruzione Pubblica a Firenze (1861). L’Ancona fu uno dei più appassionati raccoglitori milanesi della seconda metà dell’ottocento. Il suo gusto era eclettico e le sue raccolte abbracciavano rami diversi, dagli oggetti preistorici fino ai documenti del risorgimento nazionale. Nella sua casa di Milano aveva radunato un importante Museo, in cui figuravano oggetti di scavo egizii, greci e romani, marmi antichi, monete e medaglie, autografi e documenti. Nella sua villetta di Precotto poi aveva formato un supplemento al museo di Milano, collocandovi una quantità di marmi e d’iscrizioni antiche. Nel 1884 vendette al pubblico incanto a Milano tutta la sua collezione numismatica, ma poi la ricostituì negli ultimi anni della sua vita.

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