Promis, lettera autografa firmata, 1882

Vincenzo Promis (1839-1889), lettera autografa firmata, carta int. a secco Biblioteca di S. M., Milano 9 ottobre 1882, p. 1 scritta al recto e al verso, cm 21.

Nella missiva l’illustre numismatico, storico ed epigrafista Vincenzo Promis fornisce meticolose informazioni ad un collezionista circa una medaglia sottopostagli in esame. Lo studioso inizialmente asserisce di non avere mai osservato una medaglia simile a Torino, forse, afferma, esemplari di questo tipo si trovano a Milano o Firenze. Sostiene altresì di aver consultato moltissime opere alla ricerca di notizie, tra cui il manuale del Bolgenthal, ma invano. Tuttavia l'identificazione della medaglia è stata possibile grazie all'interessamento di "un intelligente numismatico tedesco" il quale, dopo averla studiata, ha saputo classificarla e attribuirla alla città di Vienna. Dopo aver risposto esaurientemente ai quesiti del suo interlocutore in quattro punti, il Promis chiude la lettera comunicando i saluti di Antonio Manno (1834-1918), storico e senatore del Regno, suo amico, con cui ha realizzato lavori a stampa.

Di grande interesse. In perfetto stato.

N329-3160

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Vincenzo Promis (1839-1889). Numismatico, storico, epigrafista, dal 1874 direttore della Biblioteca e del Medagliere reale di Torino. Pubblicò molti studi di numismatica, tra i più importanti occorre ricordare Tavole sinottiche delle monete battute in Italia e da italiani all'estero dal secolo VII a tutto l'anno 1868 (Torino 1869). Diede inoltre alle stampe lavori sui Savoia, ricerche di archeologia, filologia, sigillografia. Collaborò con Antonio Manno alla preparazione della Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia (uscita in 10 volumi, tra il 1884 e il 1934).

Antonio Manno (1834-1918). Erudito e storico, senatore del Regno dal 1910. Diede vita alla raccolta sulle Campagne di guerra in Piemonte dal 1703 al 1708 (ed. 1907). Ideò la Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia e la Biblioteca di storia italiana recente (ed. 1907). Iniziò l'opera sul Patriziato subalpino (1895-1906). Fu anche membro della Consulta araldica.

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